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La canzone popolare

le canzoni rivoluzionarie contro la guerra ed il fascismo

Dal momento della sua unificazione il popolo italiano ha dovuto affrontare due terribili sciagure: la prima guerra mondiale ed il fascismo, che ha portato alla seconda guerra mondiale. Due periodi oscuri e di sofferenza, non solo per l'Italia, ma per tutta l'umanità. In tutte e due le tragedia la casa Savoia ha avuto responsabilità. Nel primo caso al fine di proseguire la sua politica espansionista che aveva portato a sfruttare i movimenti rivoluzionari del risorgimento al fine di espandere il proprio regno a tutta la penisola. La seconda sciagura è cominciata con il rifiuto del re Vittorio Emanuele terzo di decretare lo stato d'assedio al momento della marcia su Roma delle camice nere, come richiesto dagli stessi suoi generali. Dopo aver consegnato l'Italia ai fascisti lo stesso re avvallava lo scioglimento delle camere poco tempo dopo e consegnava l'Italia al demonio fascista.

In questa pagina sono riportati due video con canzoni popolari che rappresentano lo stato d'animo di fronte a queste catastrofi. Il primo, Gorizia che tu sia maledetta rappresenta l'altra faccia di avanti Savoia, la canzone del Piave. Racconta della storia vista dalla parte di chi si vede buttato in trincea fra il fuoco di altre persone obbligate a lanciarsi contro altri come loro per evitare di essere uccisi dagli ufficiali che stavano loro alle spalle. Uomini che venivano ubriacati prima di uscire dalle trincee, perché altrimenti non avrebbero mai trovato il coraggio di affrontare il fuoco delle mitragliatrici che massacravano l'80% di coloro che uscivano dalle trincee.

L'altra canzone è l'inno alla nuova Italia nata dalla lotta contro il fascismo: o bella ciao. La prima è cantata da Nanni Svampa e la seconda da Giorgio Gaber.

Queste due canzoni, una di tristezza ed una di speranza, sono dedicate a tutti coloro che sono morti per l'Italia nella quale viviamo. A mio padre, partigiano della Brigata Garibaldi, ai morti delle guerre, delle persecuzioni fasciste e della resistenza, che vedrebbero traditi gli ideali per i quali hanno combattuto e sono morti.

Perché non si permetta che ministri della repubblica infanghino la memoria e gli ideali di tutti questi morti a fronte di false ideologie, abilmente studiate per manipolare a propri fini la gente. Sono esattamente uguali a tutti i potenti che  hanno mandato le persone a uccidere altri padri di famiglia solo ed esclusivamente per le proprie mire personali. Non sono poi diversi coloro che, con la scusa della difesa  di interessi di "etnie represse", inventano tesi storiche che meritano la stessa considerazione di quelle sulla razza ariana escogitate da Hitler, In questo modo sono stati alimentati movimenti terroristici da una parte e movimenti politici che hanno il solo scopo di sostituire centri di potere e clientele locali in luogo di quelli nazionali. E' solo un modo di cambiare il pelo al lupo della discordia e della oppressione. Che queste canzoni ricordino che cosa ha sempre voluto la gente: la pace e la concordia per vivere una vita serena.

Bruno Paolo Benedetti





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